venerdì 4 gennaio 2008

Nanocultura - poesia e spunti di riflessione in questo nanoNatale



Lo so che è una rottura di...ma ci tocca.
Anche la nanoCultura vuole il suo spazio,
e lo avrà. Eccoci quindi alla prima puntata,
tanto per dirne una...
Attenzione: la foto non serve a farvi
arrapare, piuttosto a farvi riflettere....scherzo!
Serve proprio a farvi arrapare, e a spronarvi
a leggere la poesia, anche se in stato
confusionale. Ah ah. ;)

Principi potenti cuoi,

principi unghie di marmo,
signori di tutti noi,
voi di invisibili armi,
voi che ci avete creati

ciechi e quieti come le merci
sigillate nei mercati,
come i visceri lerci
dei macelli, che vanno
nei vostri splendidi autoclavi,
sazi nei dopoNatali
vi ringraziano gli schiavi.


Franco Fortini
da "Una volta per sempre", 1963

Ogni anno a Natale la storia si ripete: i mass media
ci invitano da una parte al consumismo più sfrenato
e dall'altra a riflettere sul come e sul perchè...bla bla
bla...abbiamo perso di vista i valori più sinceri della
festività cristiana per eccellenza: il Natale, appunto;
peccato che furbescamente e sistematicamente evitino
di nominarli; in effetti, con quello che trasmettono
ogni giorno! Almeno sono coerenti.

Ogni anno a Natale è come in qualsiasi altro periodo
dell'anno: dal medium più diffuso (la TiVi) a
quello più recente e in ascesa (internet) la comunicazione
avviene in maniera pubblicitaria, diciamo così, anche
quando si fa informazione o si pretende di farla,
ed è abbastanza frustrante esserne consapevoli e schiavi
a un tempo.

Dobbiamo quindi scaricare tutta la colpa della
merda quotidiana, e di quella prossima ventura,
ai media, intasati e invaghiti di pubblicità
(le invisibili armi) senza prenderci le
nostre belle responsabilità?
Beh, si. Secondo me possiamo farlo.

Non è vittimismo o rassegnazione.
Non è la teoria del complotto e
neanche quella del terrore.
E, almeno questo è ipotizzabile,
non è per sempre!

Una altra bella foto a tema per ripagarvi
dello sforzo compiuto:




Nessun commento: